Tre poesie di Enrico Meloni
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ARCA ALLO
SBANDO?
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Arca allo sbando? No,
stagioni sghembe
reclamano il ristoro
dei nostri giorni interni alla marea.
Navigheremo ancora; anche da soli
può la sorte indurci a salpare
e il nocchiero ritrovata la tempra
strappa la cima e la cambusa è piena,
e tira, tira, uno scroscio
d’energia, una vela gonfia scarne
emozioni in petto e andare
è naturale incognita.
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Pubblicata sul n. 54 di “Ellin Selae”
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AIRONE SECOLARE
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A un vecchio amico canide che non è
più
ai dolori di un nuovo amico ominide presente
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Nella sua foga trascina
il mare
un casto andirivieni di pensieri
a tratti un rosso airone arabo-indiano
serpeggia a secondare l’infinito.
Perché sei andato. Eppure già da tempo
aspettavo l’evento, tanto
che già pareva superato e non c’era da preoccuparsi.
Oggi, nel racconto dei suoi spasmi fosfatici
penso all’affanno degli ultimi tuoi giorni
trascinato carponi da un’imminente fine,
vecchio senza domani. Eppure a tratti
si accendeva come un riflesso
l’occhio inconsapevole del cucciolo
traballante ad emulare antichi movimenti o pose
a domandare perché.
Ed io vivo compagno di un bel tratto
non avevo risposte: per te carezze vane,
per me soltanto imbarazzante vuoto
che poco concedeva all’ironia.
Ma nei tuoi occhi non trovai paura:
inconsapevole saggio annusatore
sapevi come trattare la naturalezza del male.
E in questo, Tito, ti è fratello Alberto
che canta quella sua epopea di coliche
con agonismo di maratoneta.
A volte mi convinco nell’ultima quiete del tramonto
che un giorno – forse oggi – ci si trova
ad inseguire sassi lungo il prato;
come a sera succede di pensare
nella potenza del mare
che l’ombra di un airone secolare
dall’infinito bussi alla tua porta.
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Pubblicata sulla rivista di poesia
“Pagine”
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EVASIONE
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Se io potessi amico
questa sera
raggiungerei le torri saracene
e toccherei i corvi più neri
tingerei tre aquiloni
con un sorriso mediterraneo
e salterei sulle rocce isolane
senza chiedere chi sono
annegherei la paura
nell’odore del vento
deporrei le convenzioni
e ascolterei morire le parole.
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Pubblicata sul n. 39 di
"Storie"
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