FRANCESCO MUZZIOLI

 

 

 

L’accidentale (esercizio)

cocenti, genti, menti

vibra, equilibra, fibra

nume, fiume

 

 

1.

e sconfitte e batoste con crolli interni                       cocenti

ripari fasulli e un gran fluttuare di                             genti

un prillo che prende che sbatte che occupa             menti

sull’onde eteree si spande si screpola                      vibra

andando allo scontro non ci sta a badare e non       equilibra

scuote al massimo e ti fa contorcere in ogni             fibra

la faccia smaniosa ed onnipresente del                    nume

la ressa che pigia devota espansa è un                     fiume

2.

dentro, sotto i tetti cocenti a fari spenti

le genti abbienti sono cari somari

all’ammasso le menti – e sei di sasso

idea storta freccia che vibra ma non si libra

si equilibra e allibra ma esce morta

contorta la fibra non fa più un passo

sveglia! il nume del putridume è in piazza

pazza perde nel fiume la merda che lo veglia

3.

cocenti né cogenti, non sospiri ma deliri

genti ingenti ti assestano dei tiri

a menti amenti non serve se dici il vero

vibra da bravi un gran bandierone nero

equilibra ma non del tutto l’esasperate pulsioni

la fibra a brandelli si radica per giorni più buoni

o nume! Nelle brume ti attardi e forse sei fritto

nel fiume sta a galla la voglia di restar zitto

4.

genti cocenti, ma quali menti?

vibra fibra, ma equilibra?

fiume sì, ma il nume?

sollevandosi dal bitume

la lingua si cribra

solo per i resistenti 

 

                                                                                                   

 

 

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