Come
si insegna a scuola, Roman Jacobson individuò nella lingua varie funzioni:
“emotiva” (esprime stati d’animo, emozioni), “referenziale” (informa),
“persuasiva” (convince, esorta, comanda), “di contatto” (stabilisce un
contatto con l’interlocutore), “metalinguistica” (riflette sulla lingua stessa
come fa, ad esempio una grammatica). Accanto a queste funzioni ne riscontrò
un’altra, che ha lo scopo di porre l’accento sul messaggio in quanto tale,
ovvero sulla lingua stessa e sulle sue caratteristiche FORMALI. Si tratta
appunto della FUNZIONE POETICA, per la quale le parole hanno valore non tanto
per il contenuto che esprimono, ma essenzialmente per l’armonia, il suono che
generano quando s’incontrano, dopo essere state scelte e avvicinate
dall’autore. Ciò ovviamente non significa che i testi poetici siano privi di
contenuti; vuol dire semplicemente che nella comunicazione poetica, la forma
è importante almeno quanto il contenuto. Ma su questo punto torneremo più
avanti.
Dobbiamo comunque considerare che nel linguaggio comune riferendoci al
termine “poesia”, solitamente intendiamo due cose. Nel senso più tecnico,
abbiamo in mente un pensiero o un discorso, un messaggio, che rispetta regole
e consuetudini definite, nel quale si impongono musicalità, ritmo, simmetrie,
corrispondenze, misura, e acquista concretezza la possibilità di forzare il
significato consueto delle parole che si arricchiscono di un senso nuovo.
D’altro canto, possiamo usare il termine "poesia" in senso
figurato, e ci riferiamo in questo caso a qualcosa di incantevole, splendido,
importante, elevato, emozionante, confortante, fantastico, in grado magari di
aprirci una via di evasione dalla monotona realtà quotidiana grigia e a volte
dolorosa. (Ad esempio: “la poesia di un tramonto”, “la poesia di un
incontro...”, etc.)
In questa sede, parlando di poesia ci riferiamo naturalmente alla prima
interpretazione. E possiamo dunque affermare che, da un punto di vista
formale, una poesia è un testo, in genere relativamente breve, il quale
presenta una struttura piuttosto complessa, organizzata in righe che spesso
s’interrompono prima del margine della pagina (e ci riferiamo ai versi).
Tali unità, amalgamate da rime, assonanze, allitterazioni etc., vengono
riunite in gruppi che danno vita a composizioni ritmiche, che sono ripetute
più volte (le cosiddette strofe che impariamo a conoscere fin dalla
scuola elementare).
Sono
riservati tutti i diritti sul materiale pubblicato nel sito. Vietata ogni
riproduzione in qualsiasi formato. Per autorizzazioni scrivere a: trepadri@yahoo.it